Jeanne e Paul si incontrano casualmente per una strada di Parigi. Lui è un americano sradicato con una vita avventurosa alle spalle, un matrimonio fallito e il trauma immediato del suicidio della moglie; lei una giovane borghese ipocrita e carica d'aggressiva sensualità. Fra i due ha subito inizio una tumultuosa quanto drammatica relazione, che esclude ogni rapporto con il passato e la memoria in un rifiuto che arriva a tacere l'un all'altro il proprIo nome. Luogo d'incontro è un vecchio appartamento vuoto che acquista luce dalle improvvise apparizioni di Jeanne e Paul: qui i due sperano di conoscersi attraverso i più liberi rapporti sessuali. Ma qualche brandello di storia personale affiora di tanto in tanto, come un segnale di sconfitta o fantasma di un presente ineliminabile e costantemente in agguato: per lui è ancora il pensiero del suicidio della moglie, per lei l'arrivo del fidanzato e l'imminente matrimonio. La risoluzione finale se da un lato chiude un impossibile rapporto, con assurdo e lucido cinismo afferma che esso non è mai esistito. Infatti alle persone che accorrono dopo gli spari, la ragazza potrà dire: «... era uno sconosciuto, non conosco il suo nome». Ultimo tango a Parigi è una fiaba tenera e cinica, romantica e spregiudicata, dove l'allegoria della morte brilla attraverso le immagini di un eros esasperato e crudo. Sceneggiato da Bernardo Bertolucci e Franco Arcalli, diretto dallo stesso Bertolucci, è stato accolto con profondo interesse di critica e pubblico, in Italia e all'estero.